14/07/2023
Pubblicata nuova prassi di riferimento per avvocati, commercialisti e contabili
Con la pubblicazione della nuova
Prassi di Riferimento UNI/PdR 146, gli avvocati, i commercialisti e gli
esperti contabili potranno ottenere la certificazione di conformità per una
corretta e moderna gestione dei loro studi professionali secondo la norma
UNI 11871.
Il nuovo documento è stato presentato
per la prima volta per iniziativa di ASLA, in occasione del convegno Studi
di Avvocati, Commercialisti ed Esperti Contabili – la nuova Prassi ASLA-UNI per
l’accreditamento e la certificazione con la norma 11871: SI PARTE!.
Con questa prassi si intende
definire i requisiti specifici per la valutazione di conformità di parte
terza (certificazione) del sistema di gestione degli studi professionali
secondo i requisiti della UNI 11871:2022, che introduce i principi
organizzativi e requisiti di gestione dei rischi connessi all’esercizio
delle professioni di avvocato e di dottore commercialista per la creazione e
protezione del valore.
Tra questi elementi, spiccano la
programmazione degli obiettivi, la sostenibilità, l’inclusione nei luoghi di
lavoro e la tutela delle diversità, stabiliti dalla norma UNI.
L’Italia diviene così il primo
Paese a livello europeo, e probabilmente nel mondo, a dotarsi di una
norma di questo genere.
“Occorre un’interpretazione di quello che è il mondo degli Studi legali in Italia. Perché quando parliamo di creazione e protezione del valore, va compreso quello della sostenibilità, cioè della capacità della realtà che si andrà a certificare di sostenersi nel tempo. Per creare valore e proteggerlo bisogna cercare di avere delle strutture che alla base siano durature, quindi ben organizzate” - Giovanni Lega, Presidente di ASLA
Tutti gli studi che risulteranno
conformi potranno esibire il marchio ASLA-UNI 11871 di certificazione
che testimonia il loro impegno nell’ottimizzare i processi organizzativi
migliorando il modo di lavorare, la gestione dei rischi professionali, dei
tempi, delle risorse e delle proprie persone.
Tutto questo è reso possibile
grazie ai due bandi di finanziamento per una somma complessiva di 1.5
milioni di euro, proposti e richiesti dalla Commissione Organizzazione Studi
Professionali della Cassa Forense coordinata dall’avvocato Claudio Acampora,
che verranno deliberati (previa valutazione del C.D.A.) il prossimo
luglio dall’Ente Previdenziale dell’avvocatura, destinati agli avvocati che
esercitano la professione individualmente e agli studi legali associati. Il contributo, se rilasciato come richiesto
dalla Commissione, coprirà il 50% della spesa complessiva destinata al processo
di certificazione fino ad un massimo di 5.000 Euro.
“Con questo bando vogliamo aiutare e sostenere chi desidera approcciarsi alla professione in modo più strutturato e organizzato anche nel caso di singoli professionisti. Crediamo che questa Norma consentirà di fare un deciso passo in avanti nell’affermazione di quello che consideriamo un valore: il modello organizzativo, la struttura, la forma di uno Studio e le sue regole” - Valter Militi, Presidente della Cassa Nazionale Forense
La Norma è pensata per “far
crescere” gli studi professionali e, grazie ai bandi di finanziamento, anche
gli studi di piccole dimensioni potranno utilizzarla e dimostrare il loro
valore, posizionandosi così in maniera più competitiva sul mercato. Ma non
solo, grazie alla certificazione, gli studi si candidano ad essere dei
luoghi di lavoro maggiormente attrattivi per i giovani talenti che sempre
di più hanno bisogno di un progetto e una visione cui aderire. Gli studi che
otterranno la certificazione, ad esempio, si impegnano a promuovere le pari
opportunità e l’inclusività dei loro professionisti assicurando
percorsi di formazione dedicati e crescita interna, e dando risalto alle
individualità di ognuno.
Anche la tutela della
genitorialità rientra tra i principi valorizzati dalla Norma. Le realtà che
ricevono il marchio di qualità si impegnano a esplicitare con trasparenza la
durata dei congedi di maternità e paternità, la presenza di eventuali permessi
familiari, le iniziative di parental policy attivate su base volontaria a
partire, ad esempio, dall’introduzione dell’orario flessibile, dello smart
working, fino all’assegnazione di incarichi maggiormente compatibili con le
esigenze dei neogenitori.
La certificazione di conformità
rispetto a quanto indicato dalla Norma sarà utile anche per avere accesso a
incarichi professionali nell’ambito di appalti, bandi di gara pubblici o
privati, oltre che portare a una riduzione dei costi relativi alle
coperture assicurative obbligatorie per le responsabilità connesse
all’esercizio delle professioni di avvocato e commercialista.
“Questo allargamento UNI nel territorio di avvocati e commercialisti si colloca nel processo di espansione della normazione dalle attività produttive ai servizi e quindi alle professioni: da dieci anni nel campo di quelle non regolamentate (come conseguenza della Legge 4/2013) ma da molto prima per le professioni ordinistiche tecniche. Il supporto UNI per «fare bene le cose» (organizzazione, flussi di lavoro, sostenibilità, inclusione, gestione del rischio…) può aiutare molto queste professioni nel loro percorso di crescita” - Giuseppe Rossi, Presidente di UNI
Per facilitare l’applicazione
della Norma UNI 11871 a tutti i professionisti interessati e ai loro studi –
indipendentemente dalla grandezza, collocazione territoriale e aree di
specializzazione – UNI ha già organizzato per il 13, 20 e 27 settembre il percorso
formativo “La nuova norma UNI 11871 sugli studi professionali di avvocati e
dottori commercialisti. Principi, attuazione e audit”, e ASLA ha sviluppato
il programma informatico ASLACERT, che consente di organizzare in modo
efficace tutti i dati e i documenti necessari ad ottenere la certificazione,
comunicandoli in modo rapido e sicuro all’organismo di certificazione prescelto
dallo studio.