08/10/2022
Concorsi pubblici: cosa prevedono le nuove regole
Cambiano le regole per i concorsi pubblici, che ogni anno rappresentano una buona opportunità lavorativa per chi è in cerca di un nuovo lavoro o del primo impiego.
Dopo più di 28 anni cambiano quindi le regole per lo svolgimento dei concorsi pubblici e per l’accesso a nuovi impieghi di lavoro. Un cambiamento in positivo che vede uno snellimento delle procedure, grazie a una ancor più massiccia digitalizzazione e all’attenzione verso la parità di genere.
L’obiettivo delle nuove regole è quindi quello di garantire la massima partecipazione ai concorsi e la piena trasparenza ed efficienza nelle procedure. Regole più snelle per accedere alla Pubblica amministrazione che sistematizzano tutte le riforme per la rivoluzione del reclutamento promossa dal ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, nei precedenti 20 mesi del Governo Draghi.
Le nuove regole sono state approvate all’interno del Dpr approvato, in via preliminare, dal Consiglio dei ministri nella seduta del 5 ottobre. Il provvedimento riscrive quindi testo unico sui concorsi a oggi in vigore, (ossia il Dpr 487 del 1994). Con questi nuovi accorgimenti sarebbe possibile per il governo Draghi di attuare uno dei cardini riforma del lavoro pubblico prevista dal Pnrr. Nuove regole e nuove metodologie che dovranno essere attuate entro il 30 giugno 2023.
Se quindi c’è ancora un po’ tempo prima di vedere le nuove regole entrare in vigore, è opportuno non farsi trovare impreparati e conoscere cosa prevedono le nuove regole.
Stando a quanto riportato dalle fonti, dal 1° gennaio 2023 i bandi per i concorsi pubblici della Pubblica amministrazione non saranno più pubblicati in Gazzetta Ufficiale.
Per la prima volta i giovani alla ricerca del lavoro non dovranno destreggiarsi tra la Gazzetta e altri siti. Tutto infatti, passerà attraverso il portale InPa. Chiunque vorrà quindi partecipare ad un concorso, dovrà semplicemente iscriversi a questo portale utilizzando le credenziali Spid, la Cie (carta di identità elettronica) o la Carta nazionale dei servizi (Cns).
Una volta completato l’accesso, gli utenti potranno visualizzare sul portale tutte le informazioni sulle procedure dei concorsi, a partire dalle prove scritte. Inoltre tramite il portale InPa si potrà inoltre versare online il contributo di partecipazione al concorso.
Con la trasformazione della Pubblica amministrazione è necessario che si “trasformi” anche il dipendente pubblico. Ecco quindi che oltre alle competenze tecniche saranno attentamente valutate le soft skills.
Ma non solo. Come ricorda il Messaggero, esisterà anche corsia preferenziale per gli atleti dei gruppi sportivi militari e civili dello Stato, ma anche per chi ha svolto con esito positivo servizio nell’Ufficio del processo.La Pubblica amministrazione prova inoltre a soddisfare un altro dei requisiti cardini per la riforma del lavoro pubblico prevista dal Pnrr: il raggiungimento della parità di genere.
Al momento della pubblicazione del bando, infatti, ogni amministrazione pubblica dovrà dichiarare, in segno di trasparenza, quanto personale maschile e quanto personale femminile è in servizio.
Nel caso in cui la differenza tra un genere e l’altro sia pari o superiore al 30%, scatterà una sorta di clausola di salvaguardia per il genere meno rappresentato. Significa che a parità di merito e di punteggio, il candidato del genere meno rappresentato supererà quelli dell’altro genere. Un passo avanti per la parità di genere, che purtroppo prevede ancora una distinzione del genere unicamente binario.