
02/05/2023
Concorsi pubblici 2023, tutte le nuove regole in arrivo
Sono in arrivo diverse novità per quanto riguarda le
assunzioni nella Pubblica Amministrazione e le modalità di svolgimento dei
concorsi. Il Dpr che prevede diversi cambiamenti è arrivato in Parlamento
dopo l’intesa sancita in Conferenza unificata, per acquisire il parere delle
competenti Commissioni di Camera e Senato entro il 20 maggio.
Vediamo le principali novità che il nuovo regolamento
porterà andando a sostituire quando sancito dal Tu del 1994.
Concorsi pubblici, cosa cambia dal 2023
Il primo cambiamento importante è la creazione di un
portale dove confluiranno tutte le comunicazioni inerenti ai concorsi
pubblici, dal bando alle convocazioni. Il Portale del reclutamento InPa,
utilizzato già per selezionare i professionisti ed esperti per il conferimento
di incarichi di collaborazione finalizzati all’attuazione del Pnrr, sarà esteso
nel tempo diventando l’unica sede dove saranno pubblicati i bandi di concorso
pubblici.
Anche le domande di partecipazione alle prove
selettive andranno inoltrate solo ed esclusivamente attraverso InPa. I
candidati dovranno necessariamente registrarsi sulla piattaforma tramite
credenziali Spid, carta nazionale dei servizi o carta di identità elettronica.
Dovranno poi compilare il Cv online con valore di autocertificazione. A quel
punto potranno candidarsi per i concorsi desiderati e monitorarli nel tempo per
ogni eventuale comunicazione.
Favorita la parità di genere
Un’altra novità importante è l’introduzione di misure
finalizzate a garantire la parità di genere. In particolare per evitare
situazioni discriminatorie le donne in gravidanza o in allattamento che non
potranno essere presenti alle prove secondo il calendario previsto dal bando,
avranno diritto a svolgere le prove asincrone o di usufruire di spazi idonei
all’allattamento.
In applicazione sempre del principio di parità di genere
cambieranno anche i titoli di preferenza. In particolare verrà valorizzato il
genere meno rappresentato nell’amministrazione. Dunque l’amministrazione, già
nel bando, dovrà specificare, per ciascuna qualifica messa a concorso, il
numero di dipendenti uomini e donne. Qualora la differenza tra i generi sia
superiore al 30%, si applicherà il titolo di preferenza e sarà privilegiato il
genere meno rappresentato.
Lo stesso principio verrà applicato anche nella composizione
delle commissioni esaminatrici. Anche la raccolta delle candidature a membro
della commissione avverrà tramite il portale InPa.
Il nuovo Dpr riserverà particolare attenzione anche alle persone
con disabilità o con disturbi specifici dell’apprendimento. Ci sarà
possibilità di sostituire la prova scritta con un colloquio orale o utilizzare
strumenti compensativi per le difficoltà di lettura, di scrittura e di calcolo,
nonché di usufruire di un prolungamento dei tempi stabiliti per lo svolgimento
delle prove stesse.
Prove orali pubbliche
Per maggiore trasparenza poi si sancirà che tutte le prove
orali avvengano in aula aperta al pubblico. Se ciò non sarà possibile dovrà
essere data l’opportunità al pubblico di collegarsi da remoto.
Infine novità anche per i concorsi unici con le regioni, gli
enti locali, le istituzioni universitarie e gli enti pubblici di ricerca che
potranno aderire alla ricognizione dei fabbisogni per la loro indizione.