
24/04/2023
Maturità 2023, la guida completa su prove, punteggi, crediti e calendario
Aprile volge al termine, il che vuol dire che ormai manca
poco più di un mese per la fine della scuola e per potersi preparare per gli esami
di maturità.
Gli studenti dell’ultimo anno sono già in fermento per
potersi preparare al meglio, intenti a ripassare i programmi delle materie. L’esame
di maturità 2023 si terrà a giugno come tutti gli anni e vedrà
articolatosi in due prove scritte (italiano e materia d’indirizzo),
laddove richiesto anche una terza prova, e un colloquio orale davanti
a una commissione composta da docenti interni ed esterni.
Con l’Ordinanza del ministero dell’Istruzione e del Merito (Mim)
del 9 marzo, l’esame di Stato torna alla normalità e quindi alle
modalità precedenti all’emergenza Covid, benché siano state introdotte alcune novità
in fatto di requisiti per l’ammissione alla Maturità e tematiche
affrontate durante il colloquio orale. Sicuramente è bene che gli studenti
arrivino già preparati e coscienti di come si strutturerà l’esame di Maturità.
Di seguito una guida facile e veloce da poter consultare ogni volta che se ne
avrà la necessità.
L’ammissione agli esami
Durante gli scrutini finali, il consiglio di classe
deciderà l’ammissione o la non ammissione all’esame di stato di
ogni studente, verificando la presenza dei requisiti indicati dal ministero
dell’Istruzione (Mim). Per poter essere ammessi è necessario che:
- lo
studente abbia il voto finale in ogni disciplina non inferiore a
6. In caso contrario il consiglio di classe potrà deliberare
l’ammissione, ma solo con un’adeguata motivazione.
- il voto
in condotta non inferiore a 6/10.
- lo
studente abbia frequentato per almeno tre quarti del totale
delle’ore.
- lo
studente abbia partecipato alle prove Invalsi 2023.
È proprio la partecipazione alle prove Invalsi
come requisito all’ammissione una delle novità introdotte dal Ministero. Prove
Invalsi che dovrebbero essere state dal 1° al 31 marzo 2023.
Maturità 2023: il calendario
Gli esami di Maturità 2023 avranno inizio il 21 giugno
alle ore 8:30, con lo svolgimento della prima prova scritta. A seguire,
la seconda prova scritta si terrà il 22 giugno e, laddove sarà
richiesto, la terza prova scritta si svolgerà il 27 giugno.
Le prove della Maturità 2023
Si torna al tipico esame di Stato, che si articolerà
in due prove scritte e un colloquio orale. Inoltre per le sezioni Esabac
ed Esabac techno, sezioni di secondaria superiore italo-francese,
quindi con opzione internazionale; per le scuole della Regione autonoma Valle
d’Aosta e della Provincia autonoma di Bolzano e per le scuole con
lingua d’insegnamento slovena e con insegnamento bilingue sloveno/italiano
del Friuli Venezia Giulia sarà prevista anche una terza prova scritta.
Ma vediamo ora con calma come si articoleranno le prove.
La prima prova: lo scritto d’italiano
Per quanto sia spesso sottovalutata dagli alunni, la prima
prova è il proprio bigliettino da visita agli esami e al colloquio di
Maturità. La prova accerta sia la padronanza della lingua, sia le capacità
espressive, logico-linguistiche e critiche degli studenti.
I maturandi potranno scegliere tra tipologie e tematiche
diverse. Il Ministero fornirà ben 7 tracce, facendo riferimento agli
ambiti artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico e tecnologico,
economico, sociale. Gli studenti dovranno poi scegliere la tipologia: l’analisi
del testo, il saggio breve (o testo argomentativo) e tema
d’attualità.
La seconda prova
La seconda prova riguarderà invece una o più delle discipline
d’indirizzo del corso di studi. Come spiegato dal Ministero, negli istituti
professionali di nuovo ordinamento la prova verterà su competenze e nuclei
tematici fondamentali di indirizzo e non su discipline. Se l’anno scorso la
seconda prova era definita dalla singola commissione d’esame, quest’anno la seconda
prova torna a essere una prova nazionale stabilita dal Ministero, il
quale ha messo a disposizione un motore di ricerca per conoscere le discipline
della seconda prova e quelle che saranno affidate ai commissari esterni.
Il colloquio orale
Il colloquio si svolgerà dopo gli scritti e sarà
condotto in chiave multi e interdisciplinare, in modo che commissione possa
valutare sia la capacità dello studente di effettuare collegamenti tra
le conoscenze acquisite sia “il profilo educativo, culturale e professionale
”.
Come si può leggere sul portale del Ministero, il colloquio
avrà inizio con uno spunto iniziale (un’immagine, un breve testo,
o un breve video) scelto dalla Commissione. Ancora, lo studente sarà
valutato anche per le proprie conoscenze trasversali di educazione civica
e dovrà esporre breve relazione e/o un elaborato multimediale, l’esperienza Pcto
(percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento) svolta nel
percorso degli studi e potrà evidenziare il significato di tale esperienza in
chiave orientativa con le proprie scelte future, come previsto dalla nuova
riforma della scuola
Crediti e punteggi
Ogni studente vorrebbe vedere premiato il proprio percorso
accademico con un bel voto finale. Per poter calcolare il proprio
voto bisogna sapere come verranno attribuiti io crediti.
Il consiglio di classe attribuisce il punteggio per il credito
maturato negli ultimi tre anni con un massimo di 40 punti: 12
punti per il terzo anno, 14 per il quarto anno e 15 per il quinto anno. Il voto
finale dell’esame di Maturità 2023 sarà quindi il risultato dei
crediti così suddivisi:
- massimo
40 punti per il credito scolastico;
- massimo
20 punti per la prima prova;
- massimo
20 punti per la seconda prova;
- massimo
20 punti per il colloquio.
La commissione potrà poi assegnare fino a 5 punti bonus
per chi ne ha diritto. Il punteggio massimo sarà come ogni anno di 100 con la
possibilità di lode. In ogni caso è bene che gli insegnanti prestino attenzione
affinché l’esame di Stato non assuma una narrazione tendente all’iperperformatività,
sicuramente accentuata dalla scelta del Ministero di rinominarsi “ministero
dell’Istruzione e del Merito”. Bisogna infatti ricordare che questa “narrazione
performativa” da anni grava sulla salute mentale di molti studenti, con
le terribili conseguenze che hanno occupato le pagine di cronaca nera
negli ultimi anni, raccontando di suicidi corredati con biglietti di
scuse per non aver sostenuto tutti gli esami o di “aver fallito l’esame”.