
31/01/2024
Detrazione spese d’istruzione, universitarie e scolastiche nel 730, istruzioni per il 2024
Nel modello 730/2024 è possibile portare in detrazione
spese d’istruzione, ovvero tutte quelle spese sostenute per la scuola e
l’università dei figli per le quali spetta un abbattimento dell’Irpef. Su
queste spese, infatti, la detrazione per i lavoratori dipendenti, comporta un
rimborso dell’Irpef già versata in busta paga mentre per i lavoratori autonomi
comporta una riduzione dell’imposta da versare. Vediamo come le spese
scolastiche sostenute per tutta l’istruzione dei propri figli, dall’asilo
fino all’università, possono concorrere ad abbassare l’Irpef da versa,
ricordando che per il 2024 il limite massimo che è possibile portare in
detrazione per ogni studente a carico rimane invariato a 800 euro.
Anche per il 2024 permane l’obbligo di tracciabilità dei
pagamenti per poter fruire della maggior parte delle detrazioni, il
rimborso sull’Irpef delle spese sostenute, infatti, spetta soltanto se queste
ultime sono state pagate con un mezzo tracciabile come bonifico o carta di
credito, assegno o bancomat (fanno eccezione alcune spese sanitarie).
La stagione della dichiarazione dei redditi ancora non è iniziata
ufficialmente, ma con l’inizio del nuovo anno sono molti i contribuenti che
stanno già preparando documenti e ricevute di spesa per la compilazione del
modello 730 precompilato. Vediamo quali sono le spese di istruzione che è
possibile portare in detrazione, quali documenti di pagamento è necessario
avere a disposizione e come deve essere compilato il quadro E per fruire della
detrazione delle spese scolastiche.
Detrazione spese universitarie nel modello 730/2024: per
quali corsi?
La stagione della dichiarazione dei redditi prenderà quando
l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione del contribuente il modello 730
precompilato.
Per questo motivo è bene rivedere regole e istruzioni su ciò
che è possibile portare in detrazione: tra queste, ci sono anche le spese
d’istruzione.
Partiamo dalle spese universitarie, che si
riferiscono agli importi sostenuti per la frequenza di corsi accademici come:
- corsi
di istruzione universitaria presso università statali e non statali;
- corsi
di perfezionamento e/o di specializzazione universitaria;
- tenuti
presso università o istituti pubblici o privati, italiani o stranieri.
Le spese si possono riferire anche a più anni, compresa
l’iscrizione fuori corso. Inoltre, si possono portare in detrazione anche le
spese sostenute per:
- tasse
di immatricolazione e iscrizione (è valida anche per gli studenti fuori
corso);
- soprattasse
per esami di profitto e laurea;
- la
partecipazione ai test di accesso ai corsi di laurea, se previsti dalla
facoltà, poiché la prova di preselezione è propedeutica per l’accesso ai
corsi di istruzione universitaria;
- la
frequenza dei Tirocini Formativi Attivi (TFA) per la formazione iniziale
dei docenti.
Modello 730/2024: limiti e istruzioni detrazione spese
universitarie
I limiti per la detrazione delle spese universitarie variano
a seconda dell’area geografica dove si trova l’università e dell’area
disciplinare cui appartiene il corso d’istruzione:
AREA
DISCIPLINARE CORSI ISTRUZIONE |
NORD |
CENTRO |
SUD E
ISOLE |
Medica |
€ 3.900 |
€ 3.100 |
€ 2.900 |
Sanitaria |
€ 3.900 |
€ 2.900 |
€ 2.700 |
Scientifico-Tecnologica |
€ 3.700 |
€ 2.900 |
€ 2.600 |
Umanistico-sociale |
€ 3.200 |
€ 2.800 |
€ 2.500 |
I righi da compilare nel modello 730 vanno da E8 a E10
della dichiarazione dei redditi, utilizzando il codice 13. Queste indicazioni
valgono per la detrazione delle spese sostenute per le università sia pubbliche
che private.
Non possono essere indicate le spese sostenute nel 2023 e
che sono state rimborsate dal datore di lavoro in sostituzione delle
retribuzioni premiali e indicate nella sezione “rimborsi di beni e servizi non
soggetti a tassazione – art. 51 TUIR” della Certificazione Unica.
Detrazione spese scolastiche nel modello 730/2024
Il tetto massimo detraibile per le spese scolastiche è 800
euro, aumentato dalla legge di Bilancio 2020.
È possibile detrarre le spese di istruzione sostenute per la
frequenza di:
- scuole
dell’infanzia;
- del
primo ciclo di istruzione, ovvero la scuola elementare;
- della
scuola secondaria di secondo grado del sistema nazionale di istruzione.
La detrazione spetta sia per le spese sostenute per i familiari
a carico sia per il contribuente stesso.
Di seguito, l’elenco delle spese scolastiche detraibili:
- tasse;
- i
contributi obbligatori;
- l’importo
sostenuto per l’ampliamento dell’offerta formativa;
- il
servizio di mensa scolastica;
- servizio
di pre e post scuola;
- assicurazione
della scuola;
- corsi
di teatro organizzati dalla scuola;
- corsi
di lingua organizzati dalla scuola;
- assistenza
al pasto;
- le
gite.
Se la spesa riguarda più di un alunno, occorre compilare più
righi da E8 a E10 riportando in ognuno di essi il codice 12 e la
spesa sostenuta con riferimento a ciascun ragazzo.
L’importo deve comprendere le spese indicate nella sezione
“Oneri detraibili” (punti da 341 a 352) della Certificazione Unica con il
codice onere 12.
730/2024 e detrazioni spese istruzione: come pagare
Per la detrazione delle spese d’istruzione, così come per
molte altre spese, dal 1° gennaio 2020 è diventato obbligatorio pagare con
mezzi tracciabili.
Questo significa che se si vuole avere il rimborso Irpef del
19% delle spese d’istruzione (sia universitarie che scolastiche) indicate,
bisogna aver pagato con bancomat e carte o, in alternativa, assegni o bonifici.
Detrazione spese universitarie e scolastiche: i documenti
da conservare
Per poter provare che il pagamento è stato effettuato con
metodi idonei e che legittimano la richiesta della detrazione, bisognerà
inoltre aver cura di conservare i documenti che attestano l’utilizzo di
strumenti tracciabili.
Il contribuente deve conservare tutte le ricevute relative a
gite d’istruzione, mensa e altre spese. Per quanto riguarda le spese
universitarie occorre conservare le fatture relative a:
- tasse
di immatricolazione e iscrizione (anche per gli studenti fuori corso);
- soprattasse
per esami di profitto e laurea;
- la
partecipazione ai test di accesso ai corsi di laurea, eventualmente
previsti dalla facoltà, in quanto lo svolgimento della prova di
preselezione costituisce una condizione indispensabile per l’accesso ai
corsi di istruzione universitaria;
- la
frequenza dei Tirocini Formativi Attivi (TFA) per la formazione iniziale
dei docenti istituiti presso le facoltà universitarie o le istituzioni di
alta formazione artistica, musicale e coreutica.
Per tutte le spese sostenute nel 2022 si consiglia di
conservare sia la copia della fattura o dello scontrino, così come la copia del
pagamento POS o altro giustificativo di spesa.
Rimborso tasse scolastiche non dovute
I chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate sul rimborso
delle tasse scolastiche non dovute si trovano nella [consulenza giuridica
numero 3 del 20 febbraio 2020.
Si tratta di un meccanismo automatizzato con cui
l’Agenzia delle Entrate provvede ai rimborsi di tasse e imposte, sia
dirette che indirette, versate e non dovute.
Una volta predisposti i dati occorrenti per i rimborsi,
l’Agenzia delle Entrate provvede alla formazione di opportune liste,
emesse in modo automatizzato e contenenti, per ciascun periodo e tipo
d’imposta, in corrispondenza del singolo nominativo:
- le
generalità dell’avente diritto al rimborso;
- il
codice fiscale;
- il
numero di protocollo della dichiarazione o dell’istanza dalla quale
scaturisce il rimborso e l’ammontare dell’imposta da rimborsare.
Il pagamento dei rimborsi avviene con accredito sul
conto corrente bancario o postale comunicato dal beneficiario.
In caso di mancata comunicazione delle coordinate bancarie o
postali, l’erogazione dei rimborsi alle persone fisiche avviene in contanti o
con vaglia cambiario non trasferibile della Banca d’Italia.